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LSI MegaRAID 9240-4i: Specifiche e target di utilizzo
Elenchiamo di seguito le features principali:
- 6Gb/s data transfer rate
- Gestisce 4 porte interne 6GB/s SATA+SAS
- 1 connettore x4 Mini-SAS (SFF8087)
- Controller LSISAS2008 (PowerPC 440 @ 533MHz)
- Supporta RAID 0, 1, 5, 10, 50 e JBOD
- Soluzione di tipo Hardware RAID (logica di controllo onboard, per sgravare il carico della CPU)
- Interfaccia di tipo x8 PCI Express 2.0
- Form factor Low-profile
- Supporta fino a 64 device
- Fino a 16 device in configurazione RAID
- Patrol read (controllo in background dei settori danneggiati)
- Consistency Check
- S.M.A.R.T. error detection
- Power management
- Software incluso MegaRAID Storage Manager
- Rispetta l’ambiente grazie a un controller low power e a un packaging ecologico.
Il target principale del controller MegaRAID 9240-4i è principalmente in ambito server low cost, da installare in rack 1U o 2U, grazie al basso profilo. E’ anche adatto alla realizzazione di NAS home made ad alte prestazioni, oppure all’upgrade di workstation che non dispongono di connessione SATA 6Gb/s o SAS.
La connessione SAS (Serial Attached SCSI), forse poco nota ai nostri lettori abituali, è molto utilizzata in ambito server per la sua robustezza agli errori e per le sue feature aggiuntive rispetto al più diffuso e più semplice protocollo SATA, che rappresenta una versione più snella del protocollo SAS. Come ci dimostra questo controller, le periferiche SATA sono compatibili con i controller SAS. Tra le feature principali offerte da questo protocollo troviamo:
- Identificazione delle periferiche tramite World Wide Name (WWN)
- Protocollo adottato anche da scanner, stampanti e nastri magnetici
- Multipath I/O
- Tensione del bus di comunicazione più elevata che consente l’utilizzo di cavi lunghi fino a 8m (8 volte più lunghi rispetto all’interfaccia SATA) e maggiore robustezza agli errori
- Rapporti di errore più completi rispetto alla tecnologia S.M.A.R.T.
Riassumiamo in questa tabella le principali differenze tra SAS e SATA:
E’ chiaro quindi che tutti coloro che hanno bisogno di garantire l’integrità e la sicurezza dei loro dati dovranno optare per device di questo tipo, ben più costose ma solitamente in grado di garantire anche prestazioni maggiori. Sono molto diffusi infatti in ambito server HDD con interfaccia SAS con regime di rotazione fino a 15000 RPM, al fine di garantire tempi di accesso ai dati molto contenuti. Quando la criticità e la mole dei dati non è importante, l’adozione di SSD permette di incrementare ancor di più le prestazioni. Grazie all’interfaccia PCI-E x8, il throughput massimo che il controller è in grado di garantire utilizzando 4 SSD in RAID 0 è solitamente maggiore di quelli integrati nelle schede madri. I PCH Intel sono infatti in grado di gestire due sole porte SATA 6 Gb/s, mentre i SouthBridge AMD SB850, in grado di gestire fino a 6 porte SATA 6 Gb/s, sono comunque limitati ad un throughput massimo di 2GB/s dall’utilizzo un collegamento PCI-E 2.0 x4 (denominato A-Link Express 3.0). In scenari particolari, ovvero in workstation che devono leggere e scrivere grandi quantità di dati con bassa criticità, adottando un controller MegaRAID combinato a 4 SSD in RAID 0 è possibile incrementare sensibilmente le prestazioni. Il controller LSI 9240-4i si dimostra inoltre particolarmente utile per aggiornare workstation legacy al nuovo standard SATA 6Gb/s, senza dover sostituire altri componenti hardware come scheda madre e CPU.
Vediamo ora le limitazioni di questo controller, che ricordiamo appartenere alla fascia entry level di LSI. Nell’utilizzo con SSD, il comando TRIM non è supportato (neanche in configurazione singola) e ciò potrebbe portare a un decadimento delle prestazioni nel tempo nel caso in cui l’SSD non abbia una funzione integrata di garbage collection. Il controller 9240-4i (come pure il 9240-8i) non dispone di write-cache integrata, (generalmente di tipo DDR2). Ciò implica che non sarà possibile attivare la funzione di write-back, che consente di immagazzinare i dati negli hard disk anche in caso di interruzione di corrente. Grazie ad una batteria (BBU) o a dei condensatori, i controller dotati di questa tecnologia sono in grado di conservare i dati non ancora scritti sull’hard disk in memoria cache e scriverli non appena l’alimentazione degli hard disk viene ripristinata. Questa feature è indispensabile in tutti quei casi in cui l’integrità dei dati è indispensabile in tutte le situazioni, anche quelle di emergenza in cui c’è un’interruzione di corrente.
L’assenza di write-cache ha un impatto sulle prestazioni in scrittura in RAID 5, come dimostrato da test effettuati dal sito ServeTheHome. L’utilizzo di configurazioni RAID che richiedono il calcolo di parità complesse (come il protocollo RAID 5 o 6) rallentano notevolmente il throughput in uscita del controller 9240-4i, che risulta evidentemente inutilizzabile se la velocità in scrittura in RAID 5 è un fattore non trascurabile del sistema. Purtroppo non abbiamo avuto modo di verificare personalmente questo comportamento. Vedremo comunque come si comporta il 9240-4i con un RAID 0 di 4 hard disk e durante la gestione di un SSD Sata 6Gb/s.