Nella conferenza stampa di ieri sera, AMD ha presentato ufficialmente il nuovo Chip BIGNAVI che andrà ad equipaggiare tutte le nuove schede che verranno presentate entro fine anno. Ma andiamo a capire meglio com'è strutturato questo BIGNAVI e quali sono le caratteristiche che la casa Californiana ha in serbo per noi
L'architettura su cui si basa il cuore delle nuove RX6000 è l'RDNA2. Come possiamo capire dal nome è l'evoluzione dell'architettura su cui erano basate le schede video della serie RX5000. AMD non è nuova partire da lontano con un'idea lasciandosi ampio spazio di miglioramento. Così è stato per i processori con l'evoluzione dello ZEN nei Ryzen e così sembra essere anche per RDNA. Come ci viene mostrato, l'obiettivo di AMD con l'evoluzione di RNDA2 era quello di migliorare in ogni campo possibile
- Aumento della frequenza di esercizio
- Miglioramento della efficienza energetica
- Aumento delle performance per clock grazie alla nuova Infinity Cache
E' stata Laura Smith - Senior Director of Radeon Technologies Group - a parlare:
Individualmente, ciascuno di questi obiettivi è impegnativo. Se combinati, diventano estremamente difficili perché quando si spinge sulle prestazioni, un effetto collaterale naturale è maggiore potenza.
Queste nuove funzionalità, unite ad una maggiora potenza di calcolo hanno fatto si che RNDA2 abbia ottenuto guadagni significativi in tutte le aree.
L'unità di elaborazione è il cuore dell'architettura. Abbiamo migliorato tutti gli aspetti della progettazione delle unità di elaborazione, sfruttando le tecniche sviluppate inizialmente nelle CPU - così continua Laura Smith
Infinity Cache
Una delle nuove tecnologie che AMD ha implementato all'interno di RNDA2 è la, ormai tanto discussa, "INFINITY CACHE". Una tipologia di memoria studiata e basata sulla Cache L3 dell'architettura ZEN.
Infinity Cache riduce al minimo i colli di bottiglia della DRAM, le latenze e il consumo energetico. L'Infinity Cache, combinata con un'interfaccia G6 a 256 bit, offre più del doppio della larghezza di banda effettiva di una tradizionale soluzione G6 a 384 bit e con un consumo energetico inferiore, mantenendo alte le frequenze (cosa molto importante per le prestazioni nel gaming).
AMD è riuscita inoltre ad ottimizzare le performance di freqenza di un fattore moltiplicativo di 1,25x circa, aumentando il clock di un 30% ma contemporaneamente mantenendo lo stesso processo produttivoi a 7nm con la stessa potenza richista.
Sembra così essere riuscita a traguardare uno degli obiettivi impostoi dalla direzione tecnica che voleva portare la nuova architettura ad essere Leader di mercato nel rapporto Performance-per-Watt. Il goal che si era imposta per questo esercizio era quello di migliorare di un 50% le prestazioni di RNDA e da quel che ci mostrano, così è stato:
Tutto questo lavoro di cesello ha portato a doppiare le prestazioni delle vecchie schede della serie RX5000 (non sappiamo esattamente che scheda sia stata utilizzata come raffronto) nel gaming a 4K di risoluzione:
Non è mancata ovviamente, durante la presentazione, la parte dedicata alle Advanced Features che RDNA2 si porterà con se. Stiamo parlando infatti di
- Directx RayTracing
- Variable Rate Shading
- Mesh Shaders
- Sampler Feedback
In conclusione di questa parte Laura Smith ci ha svelato che AMD è già al lavoro sulla nuova architettura RNDA2 che la vedremo, presumibilmente, nel 2022